Per cambiare: Cosa si potrebbe fare insieme a Dueville?
Democrazia.
La democrazia è la forma di governo in cui il potere risiede nel popolo, che esercita la propria sovranità attraverso diversi strumenti politici. Tradizionalmente si distinguono due forme principali:
- Democrazia rappresentativa
- Democrazia diretta
La democrazia diretta, o partecipativa, è quella forma di governo in cui i cittadini, in quanto popolo sovrano, partecipano direttamente alle decisioni, diventando legislatori e amministratori del bene pubblico. Questo concetto si contrappone alla democrazia rappresentativa, nella quale i cittadini delegano il proprio potere a rappresentanti eletti. Nella realtà storica, tuttavia, le democrazie esistenti sono quasi sempre sistemi misti, che combinano elementi di entrambe le forme. La democrazia rappresentativa può essere vista come un ripiego rispetto a una democrazia diretta “pura”, difficilmente realizzabile su larga scala.
Che tipo di democrazia c’è oggi nel nostro Paese?
In Italia viviamo una democrazia rappresentativa in difficoltà. Il sistema dei partiti assomiglia, per certi versi, a un moderno sistema feudale: una struttura gerarchica basata sulla fedeltà, sullo scambio di favori e sul controllo dei centri di potere. I partiti nominano persone di fiducia in aziende partecipate, enti pubblici, sanità, media e altri organismi, in cambio di lealtà e sostegno elettorale. Le conseguenze di questo sistema sono sotto gli occhi di tutti: corruzione, sprechi, parassitismo, il cui costo ricade sull’intera comunità. Da anni si denunciano le distorsioni di una classe politica percepita come distante, autoreferenziale e poco trasparente. I partiti affermano di rappresentare i cittadini, ma spesso i cittadini non partecipano realmente alle decisioni e si sentono esclusi dai processi decisionali. Per questo c’è un forte astensionismo. Esempio: se su 100 elettori, vota il 50% circa, il partito che ha il 30% dei consensi ha il voto solo di 15 elettori su cento.
Come si autogovernavano le comunità del passato?
La partecipazione democratica non è sempre stata garantita dal voto. Io ho iniziato a votare a 18 anni; mio padre a 30; mio nonno non ha mai votato; né mio bisnonno, né i miei trisavoli. Eppure le comunità funzionavano. A Dueville, fino a circa ottant’anni fa, per secoli, la comunità si è autogovernata attraverso una forma di democrazia diretta.
Tutti i capifamiglia partecipavano alle assemblee, dove si discutevano i problemi comuni, si stabilivano le regole e si prendevano decisioni condivise. Era una democrazia fondata sulla responsabilità, sulla partecipazione e sul senso di appartenenza.
Esistono oggi esempi di democrazia diretta? Sì. Un esempio attuale è la Svizzera, dove circa quattro quinti dei comuni adottano forme di democrazia diretta. I cittadini sono chiamati a deliberare su questioni concrete e fondamentali per la vita della comunità, come: la manutenzione e l’illuminazione delle strade; l’approvvigionamento idrico; i servizi di polizia e antincendio; i regolamenti sanitari; la gestione dei rifiuti e delle fognature; la raccolta dei tributi locali; l’amministrazione dei servizi scolastici, in collaborazione con lo Stato. Una domanda aperta: Se in passato le comunità sapevano autogovernarsi, se oggi esistono esempi funzionanti di democrazia diretta, cosa potremmo fare insieme, oggi, a Dueville, per tornare a essere cittadini attivi e partecipi? Il cambiamento può partire dal basso. Dalla comunità. Da noi.
| Paese | Democrazia diretta |
|---|---|
| Svizzera | Molto alta |
| Liechtenstein | Molto alta |
| Islanda | Media–alta |
| Irlanda | Media |
| Italia | Bassa |
| Germania | Media (locale/regionale) |
| Austria | Media |
| Spagna | Bassa–media |
| Paesi nordici | Partecipativa, non referendaria |
Conclusione
In Europa la democrazia diretta funziona meglio a livello locale, dove le comunità sono più piccole, i problemi concreti e la partecipazione più efficace. Il modello svizzero dimostra che la partecipazione diretta non è utopia, ma una scelta politica e culturale.
Commenti recenti