Senza radici

Venerdì 13 febbraio 2015, in occasione della Borsa Internazionale del Turismo di Milano,  sono state presentate Le Vie Longobarde d’Europa, per proporre  pacchetti  turistici integrati comprensivi di accoglienza, percorsi culturali, nella natura ed enogastronomici.

E subito il mio pensiero è andato alla necropoli longobarda di Dueville.  Sono andato a rileggere una lettera che ho scritto circa venti anni fa a tutti i consiglieri, sia di maggioranza che di minoranza. La ripresento nella speranza che si possa ancora cambiare. C’è bisogno però della sensibilità di tante persone.

Passata l’iniziale curiosità e le promesse di fare qualcosa, Dueville non sembra accorgersi e interessarsi dell’importante ritrovamento della necropoli longobarda. L’Amministrazione Comunale sembra inerte ed indifferente. Gran parte dei reperti, esclusi quelli restaurati ed esposti nella mostra Restituzioni 95 a Vicenza, giacciono in qualche scantinato. A Dueville non è rimasto niente e poco si sa di quello che è stato recuperato.

Chi passa ora per la necropoli di Dueville, non può non provare un senso di sconcerto e di desolazione. Tutta l’area è circondata da fabbricati di quattro o cinque piani. Parte dell’area di scavo è stata riempita con materiale e vi scorre una strada. A destra e a sinistra sono ancora visibili le buche delle sepolture, fra le erbe incolte. Non esiste niente, né un cartello, né un’indicazione di sorta. Fra poco tutto sarà spianato e non ci sarà nessuna testimonianza di quella che fu una delle più considerevoli necropoli longobarde. Fra alcuni anni si troveranno riferimenti forse nei libri di storia, ma a Dueville non si troverà più niente.

Basterebbe poco! Un parco-giardino nell’area sacra della necropoli, pannelli che ricostruiscano la storia, dei restauri d’alcune tombe indicative; parte degli oggetti restaurati esposti in qualche vetrina in Municipio o in qualche spazio nelle scuole. Questo per non dimenticare, per non perdere le radici di Dueville, per mantenere la propria identità.

Sembra che a gran parte della popolazione di Dueville non interessi la propria storia. Non intendo la storia fatta di date, di località, di battaglie o di re, ma la storia degli individui che hanno vissuto nei luoghi a noi ora familiari, che hanno percorso le strade che noi percorriamo, che hanno abitato nei luoghi dove adesso sorgono le nostre abitazioni. Conoscere la storia per conoscere gli uomini, per cercare di capire come si comportavano, come reagivano, cosa li spingeva a compiere determinate azioni.  Noi siamo quello che eravamo.

Come per la necropoli, anche altre testimonianze del paese forse scompariranno nella nebbia dell’indifferenza. La cartiera, la colombara di via S.Anna, di proprietà del comune, la fabbrica Lanerossi e altri significativi edifici, che caratterizzano ed identificano il paese di Dueville, sono in pericolo.

Con la presente invito l’Amministrazione Comunale ed il Consiglio Comunale ad intervenire con tutti gli atti necessari, presso le Istituzioni competenti per salvare e valorizzare la necropoli longobarda.