VIVARO

 

“Vivaro, castello non lontano dalla città duemila passi, è stato posseduto e signoreggiato dalla nobile, potente, e antica famiglia da Vivaro; i Vivaresi erano nella città di Vicenza molto potenti di fazione e abbondanti di ricchezze; avevano le loro case nel borgo di Pusterla, alla parte opposta della chiesa di San Marco….”.                 Da “Croniche di Vicenza” di B.Pagliarino, 1563.

 

Uno dei primi documenti  in cui si nomina Vivaro è l’atto di donazione, da parte dei  Conti di Vivaro, della Chiesa di S.Maria Etiopissa alla Abbazia di Pomposa. Con tale donazione i Da Vivaro facilitarono l’arrivo dei monaci di S.Benedetto a Vivaro. La donazione della chiesa aveva un duplice motivo: da una parte favorire la pietà religiosa per garantire ai nobili  Vivaresi preghiere per sè e per la famiglia, dall’altra per sviluppare l’economia agricola.

Nel 1300 tutto il territorio di Vivaro entrò a fare parte delle vaste proprietà  dei nobili Nievo.  Successivamente i beni di Vivaro furono portati alla famiglia Porto come possesso personale di Elisabetta da Nievo, sposata con Lunardo Porto.

Quasi tutto il territorio di Vivaro apparteneva alla famiglia Da Porto.   I Da Porto  inoltre,  avevano vastissimi possedimenti  in città di Vicenza ed in tutta la provincia.

L’imperatore Carlo V con diploma del 4 dicembre 1532 eresse in contea il castello di Vivaro, concedendo il titolo di “conti di Vivaro” a tutti i rami e discendenti della famiglia Da Porto e la possibilità di fregiarsi del simbolo dell’aquila bifronte nel proprio stemma..

Di proprietà dei Da Porto a Vivaro, la villa Da Porto-Casarotto; la villa Da Porto-Pedrotti; la cartiera, la ca’ Binotto in viale Vicenza e ca’ Cecchini, dopo il ponte sul Bacchiglione.

Dal 1404,  Vicenza e gran parte delle città venete entrarono a far parte della Repubblica di Venezia. Per oltre 500 anni l’organizzazione statale della Repubblica di S.Marco, diede un’impronta indelebile alle genti venete, caratterizzandole dalle altre popolazione italiane, per cultura, mentalità e ricchezza.

Per 10 anni, fino al 1815, il Veneto fu poi governato dai Francesi e per 50 anni, fece parte del Regno Lombardo-Veneto, sotto il dominio austriaco. Dal 1866 anche il Veneto entrò a far parte del regno d’Italia.

 

La Chiesa di Vivaro

La chiesa di Vivaro non è un’antica cappella della pieve di Dueville, ma una cappella dell’antica abbazia di S. Maria Etiopissa.  Il primo documento in cui  risulta la chiesa di Vivaro con funzioni parrocchiali, risale al 1462. Da allora la chiesa di Vivaro fu sempre retta da un parroco.   Vivaro si trova negli elenchi dei primi Vicariati Foranei come parrocchia autonoma.

Quasi certamente a Vivaro esisteva una piccola chiesa già dopo il Mille. Di sicuro la chiesa fu ricostruita e rifatta più volte. Nel 1660 la chiesa venne rifatta.  In una mappa di fine Seicento la chiesa è disegnata con la facciata orientata verso ovest, verso il Bacchiglione. Duecento anni dopo, nel 1862 la chiesa fu demolita perchè cadente e si cominciò a costruire la nuova chiesa. La costruzione durò circa sei anni e nel 1868 fu celebrata la solenne prima messa nella nuova chiesa.

I lavori continuarono anche negli anni successivi. Il soffitto fu decorato nel 1887 e nel 1898 fu completata la facciata. Nel 1894 s’iniziò anche la costruzione del campanile che fu inaugurato tre anni dopo.

La chiesa come appare adesso, fu costruita a fine secolo.

Nel 1944, durante la guerra, fu rifatto l’altare maggiore al posto di quello vecchio che era di legno e di cotto. Il 16 luglio del 1944 la chiesa fu dedicata ufficialmente ai SS. Girolamo e Bernardino dal vescovo mons. Carlo Zinato.

La  popolazione di Vivaro si è sempre identificata con la parrocchia e con la chiesa. I confini attuali delle varie frazioni con il capoluogo non sono confini comunali o amministrativi, ma sono i confini delle varie parrocchie.  I parroci segnavano le vie che erano di competenza delle loro chiese e questi confini si sono tramandati ai nostri giorni.  Fino a trent’anni fa a Dueville c’erano tre parrocchie: Dueville, Povolaro e Vivaro. Solo recentemente fu costituita la parrocchia di Passo di Riva.

Vivaro è quindi una parrocchia antica. I suoi abitanti s’identificano con essa e ci tengono ad appartenere alla loro Comunità. La chiesa  insieme alla scuola, svolge anche l’importante funzione d’aggregazione e d’identificazione.  Vivaro è una Comunità piccola, ma desiderosa di mantenere una propria identità e conservare le proprie origini, senza però chiudersi in se stessa.