Il parco delle Risorgive: Bene comune o del Comune?

Il Parco delle risorgive potrebbe diventare un progetto che va oltre i confini del parco stesso, oltre l’aspetto naturalistico e ambientale. Ho in mente l’esempio di Sant’Orsola Terme, piccolo Comune della Valle dei Mòcheni.   “ Nei primo anni ’70, la passione di dieci giovani produttori e una geniale intuizione: valorizzare la propria terra e creare occasioni di lavoro.  Come? Sfruttando le risorse naturali di una vallata specializzandosi nella coltivazione di fragole, piccoli frutti e ciliegie, che permette di sfruttare anche piccole superfici. E’ così che ha inizio la storia della Cooperativa Sant’Orsola, uno splendido esempio di sviluppo territoriale e armonioso equilibro fra uomo e natura.  Attualmente sul lavoro ci sono oltre 1.000 aziende tra piccolissime aziende part-time, aziende part-time specializzate e aziende professionali.”

Molti campi di  Dueville non sono produttivi. Si potrebbe produrre fieno biologico, verdure biodinamiche e biologiche, tutte con il marchio Il Bosco. Ogni coltivazione dovrebbe rispettare un distinto disciplinare per avere dei prodotti certificati. Il Parco delle Risorgive potrebbe diventare il centro  che coinvolge tutto il territorio intorno.

Uno da solo non potrebbe mai riuscire. In tanti forse si.